Era
una ragazza triste, talmente triste ed inconsolabile che rideva
sempre di una risata fragorosa e contagiosa.
Rideva
da sola, rideva con gli amici, rideva a casa, al lavoro, al bar, in
macchina, al supermercato e perfino nel sonno.
Alla
sera la si poteva sentire ridere in tutto il condominio e forse in
tutta la via .
Nessuno
conosceva il motivo di quella risata e nemmeno lei, ella poteva solo
arrendersi a quella risata cosi' rumorosa e spesso indicata come
fastidiosa.
Non
si truccava , la ragazza triste, perché il riso le faceva
venire le lacrime agli occhi e si sa che pasticcio può' combinare il
trucco con il pianto.
Preferiva
gli occhi gonfi ad un trucco perfetto.
Preferiva
non cercare il motivo di tutto quel ridere per la paura che una volta
conosciutolo non avrebbe riso più'.
Oggi
la ragazza triste ha gli occhi gonfi e le lacrime ma non ride, piange
" la ragazza triste" piange di un pianto inconsolabile e
fragoroso, a tratti contagioso. Proprio come la sua risata
Piange,
piccole gocce d'acqua salata che partono dall'occhio e scorrono sulle
sue gote per finire sulla manica di un cappotto, su una spalla o su
un cuscino.
Piange
per una scelta che non condivide e che sa che col senno di poi si
potrà rivelare sbagliata.
Ma
la ragazza triste sa anche che noi non viviamo nel poi ma nell'
adesso .
E
adesso piange.
La
" ragazza triste" è una moderna pierrot col viso sempre
pronto a fare scorrere una lacrima di gioia o di dolore...chi è la
ragazza triste? forse è una di noi o forse è dentro di noi