sabato 29 dicembre 2018

L' AMORE ...

... E' UNA COSA COSI' GRANDE  
CHE BISOGNA ESSERE IN DUE PER SOSTENERLO
Gli amanti
Pastello su cartoncino 

giovedì 20 dicembre 2018

INVERNI NUCLEARI

Gli INVERNI NUCLEARI  arrivano improvvisi sbattendoti in faccia la loro aria gelida.

INVERNI NUCLEARI Acrilico su tela 40x30
Son quegli inverni che ti colgono impreparata, che ti costringono a rientrare in casa ed indossare velocemente il primo maglione che trovi e che avevi accuratamente riposto in una scatola durante il cambio armadio.

Cosi', esci vestita a caso e odorante di naftalina.

Gli INVERNI NUCLEARI ridono di noi e se ne fregano.

Se ne fregano se batti i piedi alla fermata dell'autobus, se ne fregano se ti si gela il motore della macchina, se ne fregano se sei costretto a vestirti da omino MICHELIN.

Gli INVERNI NUCLEARI se ne fregano del nostro malessere perché loro fanno semplicemente quello che devono fare.

Non si ribellano alla loro natura ma eseguono con onore il loro compito e non invadono il lavoro degli altri.

L' INVERNO  non pretende di essere ESTATE cosi' come una mano non pretendere di essere piede.....

Essi hanno capito la vera essenza del loro essere , fare ciò' per il quale sono stati creati, senza pretese e senza disubbidienza.

Gli INVERNI NUCLEARI senza diritto di parola ne di replica ci guardano e ridono di NOI, esseri pensanti ed intelligenti, che affannosamente rincorriamo la vita, alla ricerca di ciò' che non siamo e di ciò' che non ci è dovuto.

Forse dovremmo smettere di volere fare la mano quando potremmo essere dei bellissimi ed eleganti piedi.

venerdì 14 dicembre 2018

LA RAGAZZA TRISTE


Era una ragazza triste, talmente triste ed inconsolabile che rideva sempre di una risata fragorosa e contagiosa.

Rideva da sola, rideva con gli amici, rideva a casa, al lavoro, al bar, in macchina, al supermercato e perfino nel sonno.

Alla sera la si poteva sentire ridere in tutto il condominio e forse in tutta la via .

Nessuno conosceva il motivo di quella risata e nemmeno lei, ella poteva solo arrendersi a quella risata cosi' rumorosa e spesso indicata come fastidiosa. 

Non si truccava , la ragazza triste,  perché il riso le faceva venire le lacrime agli occhi e si sa che pasticcio può' combinare il trucco con il pianto.

Preferiva gli occhi gonfi ad un trucco perfetto. 

Preferiva non cercare il motivo di tutto quel ridere per la paura che una volta conosciutolo non avrebbe riso più'.

Oggi la ragazza triste ha gli occhi gonfi e le lacrime ma non ride, piange " la ragazza triste" piange di un pianto inconsolabile e fragoroso, a tratti contagioso. Proprio come la sua risata

Piange, piccole gocce d'acqua salata che partono dall'occhio e scorrono sulle sue gote per finire sulla manica di un cappotto, su una spalla o su un cuscino.

Piange per una scelta che non condivide e che sa che col senno di poi si potrà rivelare sbagliata.

Ma la ragazza triste sa anche che noi non viviamo nel poi ma nell' adesso .

E adesso piange.

La " ragazza triste" è una moderna pierrot col viso sempre pronto a fare scorrere una lacrima di gioia o di dolore...chi è la ragazza triste? forse è una di noi o forse è dentro di noi