sabato 14 marzo 2020

LETTERA AGLI UOMINI


Se per un istante Dio dimenticasse
che io sono un pupazzo di stracci
e mi regalasse un poco di vita,
forse non direi tutto quello che penso
ma penserei tutto quello che dico.

Darei valore alle cose, non per quel che valgono
ma per quel che significano.

Dormirei poco, sognerei di piu'
sapendo che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi
perdiamo sessanta secondi di luce.

Andrei quando gli altri si fermano, starei sveglio quando gli altri dormono.
Ascolterei quando gli altri parlano
gustando un gelato di cioccolata.

Se Dio mi concedesse un poco di vita,
vestirei leggero, mi appiattirei al sole
lasciando riscaldando i miei pensieri.

Se avessi un cuore
scriverei il mio odio sul ghiaccio
aspettando il sorgere del sole.

Dipingerei sulle stelle 
una poesia di Benedetti 
con un sogno di Van Gogh
e una canzone di Serrat 
sarebbe la serenata che dedicherei alla luna.

Annaffierei con le mie lacrime le rose, 
per sentire il dolore delle spine
ed il bacio incarnato dei petali.

Convincerei ogni uomo ed ogni donna 
che sono i miei preferiti
e vivrei innamorato dell'amore.

Agli uomini dimostrerei quanto si sbagliano
a pensare che 
si smette
di innamorarsi 
quando si invecchia.

A un bambino darei ali,
ma lascerei che imparasse a volare da solo.

Ai vecchi insegnerei 
che la morte non arriva con la vecchiaia
ma con il dimenticare.

Tante cose ho appreso da voi uomini.

Ho appreso che ognuno 
vuole vivere in cima alla montagna
senza sapere che il bello 
sta nel modo di salire la scarpata.

Ho appreso che quando un neonato
stringe col suo piccolo pugno
il dito di suo padre, per la prima volta,
lo tiene intrappolato per sempre.

Ho appreso che un uomo 
ha diritto di guardarne un' altro
dall'alto in basso solo quando lo aiuta a rialzarsi.

Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi uomini
ma alla fine non potranno servirmi a molto
perchè quando mi riporrete nella valigia, 
purtroppo io staro' già morendo.

ANONIMO

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